Nell’ultimo anno, i diversi lockdown istituiti per limitare la diffusione del coronavirus e la parziale chiusura dei servizi di salute mentale hanno aggravato una situazione, già preoccupante, riguardo la diffusione dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA) nel nostro Paese, favorendo un aumento, nella regione Lazio, del circa 35% delle richieste intervento. Basti pensare che il solo Ospedale Pediatrico Bambino Gesù riferisce di aver registrato un incremento del 28% di richieste di aiuto in tale ambito; cioè di richieste di presa in carico a strutture di terzo livello, ovvero di interventi “salvavita” o comunque di elevata intensità assistenziale.
Identificare, intercettare ed indirizzare precocemente la persona con DNA è, come da sempre riconosciuto, un fattore prognostico positivo rispetto all’evoluzione del disturbo; poiché quanto più si giunge in ritardo presso le strutture specialistiche, o alle cure adeguate, tanto maggiore sarà il rischio, soprattutto in età evolutiva, che il disturbo si cronicizzi, diventando parte integrante del processo identitario dellə ragazzə.
Gli interventi di identificazione, intercettazione e indirizzamento precoce spesso non avvengono perché le persone che operano in contesti di immediato e quotidiano contatto con lə adolescenti e che, a vario titolo, possono trovarsi ad affrontare problematiche di natura alimentare - pensiamo a insegnanti e operatorə sportivə - possono non avere le conoscenze e le competenze utili ad attuarli.
Il forte investimento della Regione Lazio per il potenziamento degli “Sportelli di Ascolto” per il supporto e l’assistenza psicologica presso le scuole del Lazio, così come gli altri interventi a supporto della salute mentale della popolazione giovanile, porterà anche moltə psicologə a contatto diretto con lə adolescenti. Stimiamo, infatti, che il solo investimento per gli sportelli d’ascolto possa finanziare un centinaio.
Sono, inoltre, già molti degli istituti scolastici che hanno attivo o almeno hanno avuto un’esperienza di uno sportello d’ascolto psicologico. Basti pensare che sono stati ben 435 gli istituti scolastici che nel 2020 hanno aderito all’iniziativa congiunta CNOP-MIUR proprio sul finanziamento degli sportelli di ascolto.
Il progetto intende agevolare una intercettazione del disturbo sin dalle sue prime fasi, fornendo strumenti utili ad un suo riconoscimento a le persone che operano in contesti di immediato e quotidiano contatto con lə adolescenti e che, a vario titolo, possono trovarsi ad affrontare problematiche di natura alimentare.
Il progetto si articolerà in due fasi. In primo luogo sarà necessario ideare e realizzare questi strumenti, in secondo luogo dovremmo diffonderli e convincere i destinatari ad usarli
Per costruire gli strumenti utili al riconoscimento precoce del DNA sarà necessario operare una lettura e un’analisi della letteratura nazionale ed internazionale. Sulla base dei risultati prodotti, poi, si stabiliranno le modalità di realizzazione più appropriate.
Per la diffusione sarà utile redigere una mappatura degli istituti scolastici e centri sportivi in regione, oltre che di altri attori potenzialmente interessati all’iniziativa.
Risulterà, inoltre, importante coinvolgere lə psicologə già operanti negli istituti scolastici, come, ad esempio, quellə impegnatə negli sportelli di ascolto, attraverso incontri, focus group e momenti formativi. Il coinvolgimento di questi attori, infatti, ci consentirebbe sia di migliorare la diffusione degli strumenti proposti oltre che un loro corretto utilizzo e, infine, per avere un riscontro sugli effettivi esiti dell’iniziativa.