Una scuola differente. Bullismo e cyber-bullismo nella scuola primaria [1/5]

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Una scuola differente. Bullismo e cyber-bullismo nella scuola primaria

Parte 1. Saluti istituzionali

Il fenomeno del bullismo è profondamente delicato e urgente. Da sempre di grandissima e innegabile rilevanza sociale, negli ultimi tempi si è manifestato anche nella sua versione più moderna e micidiale, quella del cyber-bullismo, con il quale supera tutti i limiti di spazio e di tempo. È dunque sempre più un problema sociale e culturale di vaste proporzioni, la cui risoluzione non può essere posta esclusivamente sulle spalle della scuola. Eppure è proprio la scuola il luogo privilegiato in cui emergono questi atteggiamenti di prepotenza e di violenza, psicologica e fisica. Ed è a scuola che spesso si formano e si cristallizzano.

La ricerca, promossa dall’Istituto di Studi Politici “S. Pio V”, indaga il fenomeno del bullismo a partire dalla scuola primaria, quando si creano e – inconsapevolmente – si confermano i ruoli di “bullo” e “bullizzato”: infatti, quando si viene a conoscenza di una situazione di prevaricazione, di veri e propri atti di violenza e di autolesionismo (per esempio negli anni dell’adolescenza), il processo è già al suo culmine, non al suo inizio, diventando pertanto molto più difficile intervenire.

Negli anni della scuola primaria, invece, come si evince dal volume Una scuola differente. Il ruolo della funzione educativa nel primo ciclo di studi per il contrasto al fenomeno del bullismo (di Marisa Paolucci, Valeria Lamboglia, Maria Rosa Ciccopiedi), il bambino apprende le modalità relazionali, il rispetto delle diversità e delle fragilità, ed è già lì che si possono sviluppare dinamiche relazionali errate. Durante il ciclo della scuola primaria, dunque, si possono indagare le radici del fenomeno e si può, con una giusta formazione, intervenire positivamente, comprendendo che entrambi i soggetti, chi subisce e chi mette in essere atti di bullismo, siano in realtà inseriti nella medesima logica di violenza e dunque possano entrambi essere considerati vittime del bullismo.

Relatori
Mauro Croce, Elena Ferrara, Paolo De Nardis, Marta Bonafoni, Maria Rosa Ciccopiedi, Daniela Gonizzi