Partendo da un confronto con il paese europeo più simile all’Italia per diversi aspetti, la Germania, il seminario ha proposto una disamina delle diverse politiche di attivazione al lavoro. Inoltre, a partire da una serie di dati, ha avuto lo scopo di stimolare una riflessione su quanto la sottovalutazione del ruolo svolto dalle cosiddette politiche attive, a favore invece di quelle passive, abbia inciso negativamente sull’efficacia del mercato del lavoro, rendendo le transizioni tra studio e lavoro e/o tra disoccupazione e lavoro lunghe e difficili.
In questo scenario, reso ancor più complesso da una lunga congiuntura economica negativa a livello globale, ci siamo interrogati sul/i ruolo/i che lo psicologo del lavoro potrebbe avere, su quali debbano essere le conoscenze e competenze da possedere e mettere in gioco al servizio e per la realizzazione di azioni costruttive a favore dei singoli e della comunità.