La Psicologia può promuovere azioni finalizzate al benessere in ambiti non tipicamente sanitari e con un impatto maggiore sulla promozione della salute nella collettività.
Gli Enti Locali e i Servizi Sociali, primo e nevralgico avamposto di tutela del cittadino e della sua salute, di fatto necessitano degli atti tipici della professione psicologica che, seppur non ancora sufficientemente sistematizzati, sono indispensabili nella presa in carico intra ed interprofessionale e nella rete assistenziale di erogazione degli interventi di welfare.
Ripartendo dalla definizione di salute prodotta dall’ONU e dalla impostazione biopsicosociale fino a arrivare alla L.328/00, all’approvazione dei Nuovi Lea e dei Leps, nonché alle linee guida operative per le Misure 5 e 6 del PNRR, è possibile declinare gli spazi occupabili per lo psicologo, ben più ampi rispetto a quanto rappresentato ancora nelle istituzioni, nelle organizzazioni e nell’immaginario collettivo.