Il Dott. Mauro Grimoldi, psicologo e criminologo minorile, ha introdotto il tema della criminalità a partire dalla genesi del crimine fino al tema complesso del recupero del minore autore di reato.
Un ragazzo di 15 anni, per nulla problematico, si trova a fare per la prima volta il palo in una rapina. In mano ha un coltello e deve prendere una decisione che segnerà la sua vita.
Un altro si presenta alla festa di fine anno della scuola con un fucile da caccia nella chitarra e i nomi di 54 persone nella tasca del giubbotto.
Un altro spaccia droga vestito come un businessman.
Karim, infine, ha sedici anni, una scuola interrotta alle spalle, è un gigante alto 1,98 con un quoziente intellettivo di 62. È stato arrestato undici volte da quando ha compiuto i 14 anni necessari per l’imputabilità, quasi sempre per aggressioni ed estorsioni.
La loro storia, insieme a quella di altri minori autori di crimini più o meno gravi, ha fatto da guida per una riflessione sul reato adolescenziale, quasi invariabilmente percepito, almeno in un primo momento, come un evento esterno, accidentale, esattamente come un fenomeno meteorologico: come la pioggia.
In questa lectio abbiamo cercato i perché di azioni più o meno comuni che mettono ragazzi tra i 14 e i 18 anni in una personale guerra con il mondo sociale.
Le narrazioni di casi più o meno noti alla cronaca diventano così le guide verso la comprensione di un universo sfaccettato e complesso, in cui la violenza diventa la messa in scena di un teatro interiore lacerato in cui si recita una scena in un tempo fermo.