Raccomandazioni per svolgere l’attività di CTU o CTP

Indicazioni per coloro che svolgono attività nel contesto peritale

La redazione del presente documento risponde all’esigenza di condividere elementi utili a ciascun professionista per orientarsi nella propria pratica professionale, in un momento di grave criticità sociale oltre che sanitaria come quello che stiamo vivendo e per rispondere alle numerose richieste che ci stanno pervenendo dagli iscritti.

Tuttavia è d’obbligo esplicitare una premessa. In quanto Ente pubblico, l’Ordine non può entrare con proprie linee-guida nelle scelte e nelle decisioni del professionista, che deve essere lasciato libero di valutare e decidere come procedere, “secondo scienza e coscienza”, nello svolgimento della propria attività. Questo principio fondamentale di neutralità dell’Ordine rispetto all’autonomia culturale e operativa degli iscritti trova pieno riscontro nel Codice Deontologico degli Psicologi Italiani, che in più passi sottolinea come agli ampi margini di discrezionalità, che di diritto spettano al professionista, corrispondano altrettanto ampi margini di responsabilità, dei quali il professionista stesso deve rispondere nel proprio operato.

Il Codice Deontologico degli Psicologi Italiani indica infatti chiaramente che «Lo psicologo è responsabile dei propri atti professionali e delle loro prevedibili dirette conseguenze» (art. 3) e che «Quando sorgono conflitti di interesse tra l’utente e l’istituzione presso cui lo psicologo opera, quest’ultimo deve esplicitare alle parti, con chiarezza, i termini delle proprie responsabilità ed i vincoli cui è professionalmente tenuto» (art. 4). Inoltre «Lo psicologo accetta unicamente condizioni di lavoro che non compromettano la sua autonomia professionale ed il rispetto delle norme del presente codice, e, in assenza di tali condizioni, informa il proprio Ordine. Lo psicologo salvaguarda la propria autonomia nella scelta dei metodi, delle tecniche e degli strumenti psicologici, nonché della loro utilizzazione; è perciò responsabile della loro applicazione ed uso, dei risultati, delle valutazioni ed interpretazioni che ne ricava. Nella collaborazione con professionisti di altre discipline esercita la piena autonomia professionale nel rispetto delle altrui competenze» (art. 6). Pertanto, le FAQ qui di seguito riportate vogliono essere delle raccomandazioni di massima, utili ai colleghi che intendono portare avanti il proprio lavoro nel contesto peritale ma, lo ripetiamo, esse non rappresentano dei vincoli per il singolo professionista, la cui libertà di azione deve essere sempre e comunque garantita, in accordo con gli articoli del Codice Deontologico sopra riportati e con lo spirito stesso che ne permea la struttura nel suo insieme.

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