Le prestazioni devono essere fatturate con fattura elettronica?

Al momento dell’invio della richiesta di liquidazione, in base al regime fiscale adottato e comunicato all’Ordine, il sistema fornisce un riepilogo delle diverse voci che dovranno figurare all’interno della FatturaPA, tra cui l’oggetto della prestazione e l’importo liquidabile. Il professionista dovrà pertanto impostare la fatturaPa replicando il documento fiscale sul gestionale a sua disposizione, inviandolo come previsto dalla normativa vigente attraverso il Sistema di Interscambio.

Valgono le regole già esistenti. L’imposta di bollo è prevista per tutte le prestazioni di importo a €77,47 che non prevedono l’applicazione dell’IVA: è quello che avviene quando si adotta il regime ordinario (che prevede un’esenzione IVA per le prestazioni sanitarie) e quando si adotta il regime forfettario (non viene applicata IVA perché è prevista un’unica imposta forfettariamente determinata). Di conseguenza è sempre obbligatorio prevedere l’imposta di bollo in fattura se l’importo è superiore a €77,47.

La tariffa riconosciuta al professionista per l’esecuzione degli interventi è da intendersi come onnicomprensiva. È relativa, in altre parole, al costo che l’Amministrazione regionale sostiene ed è pertanto inclusiva di tutte le varie voci che concorrono all’importo finale: contributo integrativo Enpap 2%, ritenuta d'acconto ove applicabile (nel caso di applicazione di regime ordinario), e per l’appunto marca da bollo (nel caso l’importo della prestazione fosse superiore a €77,47). Ciò vuol dire che in sede di fatturazione dei compensi il professionista dovrà effettuare operazioni di scorporo, in modo che l’ammontare da fatturare sia determinato per multipli di €75,00.

La marca da bollo da 2 euro deve essere applicata su tutte le fatture elettroniche (FatturePA) di importo superiore a 77,47 euro che non prevedono l’addebito dell’IVA. Nel software di fatturazione elettronica, è necessario seleziona l’opzione “Bollo virtuale = Sì” (o equivalente).

Il sistema compilerà automaticamente il campo XML dedicato. Inserisci nel corpo del documento la seguente dicitura obbligatoria: “Imposta di bollo da € 2,00 assolta in modo virtuale ai sensi del D.M. 17 giugno 2014.”

L’importo totale della fattura sarà quindi comprensivo dei 2 euro di bollo.

Non è pertanto necessario acquistare marche da bollo cartacee: l’imposta è virtuale e gestita telematicamente dall’Agenzia delle Entrate.

Il versamento dell’imposta di bollo è a carico del professionista che emette la fattura.

L’Agenzia delle Entrate calcola automaticamente, per ciascun trimestre, l’importo complessivo dei bolli dovuti in base alle fatture elettroniche trasmesse tramite il Sistema di Interscambio (SdI).

Per informazioni specifiche, si invita a consultare la sezione dedicata dell’Agenzia delle Entrate: L'imposta di bollo sulle fatture elettroniche

Si veda anche la guida dedicata al tema a cura del dott. Umberto Mastromatteo (consulente fiscale degli iscritti all’Albo degli Psicologi del Lazio).

No, le fatture intestate e pagate da persone giuridiche, anche se aventi ad oggetto prestazioni sanitarie, non devono essere trasmesse al Sistema Tessera Sanitaria, perché non concorrono alle detrazioni fiscali ai fini Irpef.

Le prestazioni erogate verranno liquidate al professionista direttamente dall’Ordine degli Psicologi del Lazio, attraverso contributi dell’Unione Europea messi a disposizione della Regione Lazio. È possibile fatturare a conclusione dei 16 incontri previsti dal percorso oppure quando siano stati svolti almeno 4 incontri. Nel caso in cui il percorso venga interrotto dopo una sola seduta, è possibile presentare richiesta di liquidazione per un unico incontro. Il pagamento avverrà a 30 giorni dalla data di presentazione della richiesta di liquidazione.