Valutazione e presa in carico della popolazione detenuta

Funzioni e competenze psicologiche, modelli organizzativi e clinici

“Non mi fido dell’irrigidimento dogmatico che minaccia qualsiasi teoria e che, a lungo termine, non può portare altro che alla sua sclerosi e alla sua morte. Quanto a me io adoro esplorare le aree bianche di una carta dal tracciato incerto, purchè io possa disporre di alcuni punti di riferimento rassicuranti, pure a distanza” (Serge Ginger).

L’evento ha come obiettivo l’incontro tra professionisti che operano a contatto con la popolazione detenuta per promuovere uno spazio di riflessione sul suicidio, che si consuma all’interno di un macrocosmo invisibile alla società.

Il suicidio è una delle principali cause di morte in tutto il mondo, che vede il carcere come un triste osservatorio. In Italia nel 2024 sono morte in carcere 244 persone, di cui 89 per suicidio accertato. A queste si aggiungono i 7 poliziotti della polizia penitenziaria che si sono tolti la vita.

Il suicidio è un problema di salute pubblica, ha una dimensione sociale, ambientale e strutturale che, in interazione con altri fattori, prende la forma dell’assoluta percezione di mancanza di senso della propria esistenza. Caratteristiche individuali, storia familiare, di contesto, di relazione, perdita di speranza, in un contesto farcito di specificità, quali sovraffollamento, mancanza di relazioni affettive, inattività (in primis la mancanza di lavoro), rigidità burocratiche, violenza, consentono di individuare il coacervo di pericolosi fattori che mettono a rischio la salute della persona.

Abbiamo bisogno di punti di riferimento, di modelli organizzativi e operativi, di procedure e metodologie pensate, per orientarci nel macrocosmo del carcere, non abbiamo, invece, bisogno di rigidi schemi e categorie che ingabbiano, che ci restituiscono solo l’illusione di un rassicurante controllo. Generalizzazioni e categorie rischiano di funzionare come il mitico letto di Procuste, la cui misura obbligatoria faceva si che chi era troppo corto venisse tirato e chi troppo lungo amputato, deturpando i corpi all’interno di un letto che considerava della misura ottimale. Abbiamo anche bisogno di un pensiero flessibile, che sappia proporre aggiustamenti alla specifica situazione, di una formazione specifica, di una mente aperta che sappia nutrirsi e di una metodologia formativa legata al processo, che sappia costruire pensiero critico e lavoro sugli aspetti emozionali e relazionali nell’incontro con l’altro.

Programma

Ore 8:30- Accoglienza

Ore 9:00 - Saluti istituzionali

  • Vera Cuzzocrea, Vice Presidente Ordine degli Psicologi del Lazio
  • Maria Teresa Bellucci, Viceministro del Lavoro
  • Giacinto Siciliano, Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria  Lazio Abruzzo Molise
  • Stefano Anastasia, Garante Regionale dei diritti del detenuto
  • Giuseppe Quintavalle, Direttore Generale Asl RM1 e vicepresidente FIASO
  • Marco Grasselli, Direttore Casa Circondariale di Viterbo

Ore 10:00 - Apertura dei lavori

  • Concetta Macrì, dirigente psicologa Asl Viterbo -  Casa Circondariale di Viterbo
    Modera gli interventi

Intervengono:

  • Oltre il danno da carcere: accountability e verità nella prospettiva psicologica e riparativa
    Patrizia Patrizi, ordinaria di Psicologia giuridica e pratiche di giustizia riparativa presso l’Università degli Studi di Sassari
  • Psicologia e Amministrazione penitenziaria: criticità, risorse, prospettive
    Lanfranco Godeas, UOC Psicologia Asl Viterbo, dirigente psicologo, coordinatore attività di Psicologia della CC di Viterbo - vicepresidente ACROSS
  • L'intervento psicologico in un sistema integrato e complesso
    Adele Di Stefano, UOSD Salute Menale e Dipendenze in ambito penale – Asl RM1
  • La relazione che cura tra celle reali e celle culturali
    Alfredo De Risio, dirigente psicologo ASL Roma 6 - componente staff di Sanità Ufficio III – Direzione Generale dei Detenuti e del Trattamento DAP - Ministero della Giustizia
  • Il modello organizzativo carcere: confini ed orizzonti
    Filippo Giordano, ordinario di Economia Aziendale – Università LUMSA
  • Irma Conti, componente Autorità Garante Nazionale dei diritti del detenuto


Ore 13:30 – Dibattito e chiusura dei lavori

  • Melania Scali, Consigliera Ordine degli Psicologi del Lazio e coordinatrice del Gruppo di lavoro "Psicologia Giuridica"
    Modera gli interventi

Informazioni

  • L'evento verrà videoregistrato e sarà disponibile sul sito dell'Ordine.
  • E' previsto un attestato di partecipazione a coloro che avranno seguito l'evento per almeno il 70% della sua durata.
  • Destinatari dell'evento: tutti.