Da ormai diversi anni, il Consiglio dell’Ordine degli Psicologi del Lazio promuove l’iniziativa “Il Caso Clinico”, uno spazio di conoscenza, riflessione e confronto sulla funzione che l’intervento psicoterapeutico – declinato nelle varie proposte teoriche e modellistiche che le Scuole di Specializzazione in Psicoterapia del Lazio offrono nel panorama regionale e nazionale – propone oggi agli individui, ai gruppi e alle comunità che affrontano quotidianamente le sfide e le difficoltà del mondo contemporaneo.
Sfide e difficoltà che non riguardano esclusivamente l’aspetto psicopatologico che, tuttavia, il senso comune continua ad associare all’intervento psicologico tout court, con il proliferare della nosografia psichiatrica nel linguaggio profano.
La prassi psicoterapeutica, infatti, si confronta oggi con contesti sociali, culturali e organizzativi in rapido cambiamento, nei quali le domande si ampliano e testimoniano la diffusione di nuove, emergenti forme di disagio, che alla Psicologia rivolgono non più e non solo la richiesta di ripristinare o raggiungere una condizione di benessere psicofisico, ma anche – e forse soprattutto – la possibilità di dare senso all’esperienza individuale, a quella familiare e a quella sociale più ampia.
In tal senso, il fine dell’iniziativa “Il Caso Clinico” è quello di offrire agli iscritti e alle iscritte dell’Ordine degli Psicologi del Lazio, ai laureati in medicina e agli studenti dei Corsi di Laurea in Psicologia attivi nel nostro territorio, un’occasione per approfondire la conoscenza dei modelli teorici e di intervento proposti dalle Scuole di Specializzazione – sia pubbliche che private – operanti nel Lazio e aderenti al progetto. Una conoscenza che inscriva, però, la pratica clinica all’interno del contesto socio-culturale in cui lo psicologo vive e lavora e che consenta quindi di avvicinarsi a teorie e tecniche che siano declinate per cogliere e intervenire sulle domande della contemporaneità.
Come dichiarato pubblicamente da diverse figure autorevoli della professione psicologica negli ultimi anni, il problema focale delle generazioni più recenti non riguarda più la trasgressione delle norme morali e delle consuetudini della comunità, e il conseguente senso di colpa o di vergogna, o la rivendicazione ribelle della libertà individuale, quanto la condizione di precarietà e il sentimento del vuoto, che non fa riferimento esclusivamente all’aspetto lavorativo e materiale, ma anche a quello relazionale e individuale.
Tale precarietà si riflette nella perdita di significato che singoli e organizzazioni danno alla propria presenza nel mondo, entro contesti che cambiano rapidamente, con tempi accelerati, sempre più distanti dall’esperienza soggettiva ed emozionata del tempo.
In continuità con il Trentennale dell’Ordine, il tema del tempo diviene così il filo conduttore di questa edizione dell’iniziativa: Tempo Chronos, che risente della progressiva e frenetica accelerazione del vivere nella contemporaneità; Tempo Kairos, che infrange e trasgredisce questa deriva offrendo momenti di sospensione, che possano consentire a un senso esistenziale più profondo di “battere il ritmo”.
Ne rifletteremo con:
Pietro Stampa, Vicepresidente e coordinatore della Commissione deontologica
Vera Cuzzocrea, Consigliera e coordinatrice della Commissione Tutela
Paola Medde, Consigliera e coordinatrice della Commissione Università e Formazione
Nel corso della Giornata avverrà la presentazione di un eBook dedicato, con i contributi proposti dalle diverse Scuole di specializzazione aderenti all’iniziativa.