Crisi adolescenziale: rischio psicopatologico e rischio sociale - Scuola Romana di Psicoterapia Familiare

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Crisi adolescenziale: rischio psicopatologico e rischio sociale

Il caso clinico. La psicoterapia all'epoca del covid-19

La crisi adolescenziale è un evento fisiologico che spesso determina una perturbazione all’interno della famiglia. L’adolescente tra i 15 e i 18 anni è impegnato in un groppo processo di trasformazione. Capita a volte però che l’adolescente in questa fase si faccia carico di tematiche conflittuali e di disagi all”interno della famiglia sia essa nucleare, sia trigenerazionale o estesa. Ne derivano comportamenti che posso attivare strutture neuropsichiatriche infantili o istituzioni come i servizi sociali o tribunale dei minorenni. Il caso riguarda un adolescente di 16 anni con problematiche comportamentali tra cui assunzioni di sostanze problematiche e problematiche scolastiche. La terapia con la famiglia mette in risalto lo sforzo di contenere le due problematiche. Questa crisi può essere una risorsa non solo per l’individuo ma anche per la famiglia tutta.

Adolescente di 17 anni figlia unica con spunti depressivi e manacce di suicidio. Viene segnalato il rallentamento di tutte le attività scolastiche e sociali seguita in terapia individuale con sospetto di diagnosi di depressione bipolare. Mito familiare: il mito familiare paterno evidenzia una linea di attaccamento intergenerazionale e una attitudine psicosomatica che vede nel tempo una successione di morti, la madre precocemente, poi il fratello maggiore e la sorella mediana di tumore. Nel mito della famiglia materna esperienze di svincoli precoci, la sintomatologia acquista senso all’interno di quel contesto e prende corpo attraverso le sedute online prima dell’incontro offline. Il caso è l’occasione per un approfondimento del tema richiesto.