S. è una donna di 34 anni che durante la quarantena in piena emergenza sanitaria, inizia a manifestare una sintomatologia ansiosa caratterizzata da paura e rabbia, misti a timore che maturano all’interno di un pensiero pervasivo: “sento di non essere nel mio tempo”. Il lavoro terapeutico con S. la conduce verso la possibilità di scoprire e appropriarsi del significato esistenziale del suo “essere nel tempo”, nel proprio tempo aprendo la strada a nuovi progetti esistenziali di autentica espressione di sé.