D. lamenta una sensazione di malessere che stride con l’andamento sereno della sua vita. Nella sua storia un’infanzia segnata da abusi sessuali, una difficoltà di contatto con l’altro, una angoscia di morte e l’impotenza sessuale.
Durante la pandemia quest’ultimo sintomo si fa più spazio nella relazione psicoterapeutica: un senso diffuso di impotenza, contagio di una calamità sanitaria che riverbera nei vissuti di paziente e analista, li costringe a un senso di concretezza temibile e pericoloso.
Valentina Cosmi, Rossella Cogliano