"Che tempo misura l´orologio? Il tempo della natura, il tempo dell’uomo, il tempo di Dio? No, l’orologio misura un tempo che non ci riguarda come uomini, ma solo come funzionari di apparati tecnici o burocratici, i cui valori sono la funzionalità e l’efficienza. Anche il tempo libero è diventato un tempo coatto con cui ci affaccendiamo per ricostruirci ed essere pronti il lunedì a riprendere al meglio il nostro tempo alienato. Il tempo interiore, che è il tempo dell’anima che pensa, che sente, che riflette, che soffre, che ama senza limiti di tempo, è stato tutto bruciato dal tempo esteriore delle cose da "fare", a cui l'orologio, incalzante e ossessivo, assegna il suo tempo “senza qualità”. Si sono perse le tracce del tempo in cui si realizza il senso della vita, il tempo “escatologico”, perché la tecnica, contratta tra il recente passato e l’immediato futuro, rende gli uomini incapaci di pensare il senso della loro storia. L'orologio misura questo tempo insensato, primo generatore dell’angoscia a cui si pone rimedio con i farmaci o con la corsa forsennata a ogni forma di distrazione."