Il caso è di un giovane adulto, conosciuto nei quartieri romani più popolari e inserito in un contesto in cui la malavita, la mafia e l’illegalità sono simboli non solo identitari ma anche di potere e considerazione. Il lockdown interrompe le attività e quindi gli affari, il ragazzo crolla in un’apparente abulia che porta con sé anche sintomi di anginofobia, ansia, confusione e insonnia. Arriva in terapia quando il peso corporeo è arrivato al limite estremo ed il paziente comincia ad aver paura.
Relatori
Massimo Benedetti, Cristina Colantuono