Il Presidente dell'Ordine Federico Conte intervista l'Assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato.
"Aiutamente sta per partire: subito dopo Pasqua verranno pubblicati i bandi sia per la parte che riguarda gli sportelli scolastici, sia per quanto concerne il bonus, che è quello di più stretta competenza del Servizio Sanitario Regionale. Ma ci stiamo muovendo anche verso il terzo obiettivo: avere uno psicologo presso ciascun distretto”. Lo ha annunciato l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, nel corso di un’intervista esclusiva rilasciata al presidente dell’Ordine degli Psicologi del Lazio, Federico Conte, a 60 giorni dal lancio del progetto con cui la Regione Lazio - prima in Italia - ha predisposto una programma triennale di supporto psicologico alla cittadinanza. Durante l’incontro in Regione, l’assessore ha anche aperto all’introduzione della figura dello psicologo delle cure primarie, su cui la consigliera regionale Sara Battisti ha già presentato una proposta: “Esiste certamente uno spazio per questa figura. Del resto, il reclutamento avviato per potenziare i distretti con 45 nuovi psicologi va già incontro a questa esigenza. "Credo tuttavia che nella struttura del prossimo PNRR il governo nazionale debba trovare il modo di codificare, accanto alle figure classiche del medico di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, un profilo di questo tipo in pianta stabile, soprattutto in considerazione delle problematiche della fascia preadolescenziale e adolescenziale”. Grazie alle scelte di questo assessorato, il Lazio è tornato dopo vent’anni a bandire concorsi per l’assunzione di nuovi psicologi. È possibile immaginare nuove procedure selettive? “Dopo i duri anni del commissariamento siamo tornati a programmare e a investire, anche sulla psicologia” ha spiegato D’Amato. “Intanto stanno scorrendo le graduatorie del concorso fatto da più Asl associate, ma non abbiamo assolutamente intenzione di fermarci. Abbiamo bisogno di nuove energie nel servizio sanitario regionale e, a questo proposito, abbiamo chiesto anche alle aziende di fare una ricognizione puntuale sul fabbisogno del personale”. Il servizio sul bonus è stato particolarmente innovativo anche perché basato su un’inedita sinergia tra pubblico e privato. Un modello che, secondo l’assessore, è sicuramente replicabile:” La sperimentazione servirà anche a valutare l’esito degli obiettivi che ci siamo dati e potrà essere la base per ulteriori iniziative. Assistiamo all’aumento di molte patologie e pensiamo che la strategia giusta sia quella di una medicina di base che compie il passo iniziale per consentire poi alle famiglie di esercitare una libera scelta rispetto al professionista a cui rivolgersi. È essenziale intercettare precocemente i disturbi, per inserirli con la necessaria tempestività nei percorsi diagnostici e terapeutici”. Una delle conseguenze della pandemia è stata quella di rivelare il fondamentale contributo degli psicologi nella gestione delle emergenze. Un’esigenza rispetto alla quale la Regione Lazio si è mossa prontamente, con la predisposizione di un servizio presso l’Ares 118 concepito in collaborazione con l’Ordine degli Psicologi. È possibile immaginare di rendere strutturali questi servizi, in modo da attivarli rapidamente in contesti critici? “Quello attivato con il 118 è stato un intervento essenziale di supporto ai cittadini in un momento in cui la pandemia aveva un impatto molto forte sulla cittadinanza”, ha ricordato D’Amato. “Ma già in precedenza avevamo avuto l’emergenza sisma e, dopo il Covid, siamo stati travolti dalla questione dei rifugiati. Credo perciò che la figura dello psicologo dell'emergenza debba stabilmente entrare a far parte del Sistema Sanitario Regionale. E mi auguro che la nostra esperienza possa essere di stimolo verso il governo nazionale, affinché promuova il reclutamento di questa e altre figure”. La conversazione tra il presidente dell’Ordine Psicologi Lazio e l’assessore alla Sanità regionale si è conclusa affrontando un altro tema centrale nelle cronache degli ultimi tempi, quello delle problematiche connesse ai disturbi alimentari. Su questo terreno gli psicologi fanno già molto, ma forse andrebbe valorizzata in misura ancora maggiore la loro funzione. “Per quanto concerne questo tipo di disturbi, inserito in una logica di equipe il profilo dello psicologo può sicuramente portare benefici importanti” ha spiegato l’assessore. “Ecco perché nei nuovi servizi - anche di carattere residenziale - che apriremo nelle prossime settimane a Roma per la gestione dei disturbi del comportamento alimentare assegneremo allo psicologo un ruolo di rilievo. Il Covid ci ha insegnato che non possiamo più ragionare per compartimenti stagni, ma dobbiamo muoverci seguendo il paradigma della multidisciplinarietà. Agiremo di conseguenza”