Ritiro sociale e disturbi alimentari ci sembrano le psicopatologie del secolo XXI. Ma restano personali: mentre la paranoia continua a influenzare la storia. Essa è psichicamente infettiva: nel secolo XX con le grandi dittature, oggi per via informatica. Diversamente dalle altre psicopatologie, è autoreplicante e invade masse intere.
Nel pensiero paranoico la struttura logica rispetta la coerenza, ciò che slitta è l’attribuzione di responsabilità/colpa degli avvenimenti: quello che normalmente accade nel processo paranoico è l’individuazione di una causa esterna che perversamente viene resa origine di un nucleo problematico, che può essere specifico (la responsabilità di un attentato) o diffuso (una contingenza storica di crisi generale). Il procedimento paranoico risente di una incapacità di riflessione e di autoanalisi. Il sentimento prevalente è il sospetto, da cui derivano sfiducia, paura e rabbia. Sul piano collettivo, il difetto di riflessività e la sua pervasività contagiosa ha riscontri preoccupanti nelle derive del pensiero complottista.