Relatori: Cristina Colantuono e Massimo Benedetti
Il caso è quello di un paziente di 36 anni con forte disagio rispetto ad un dismorfismo corporeo riferibile ad un arto seriamente compromesso dopo un incidente motociclistico. L’intervento si attua introducendo una nuova significazione dell’arto stesso, una ristrutturazione che permette al paziente di dare un altro significato alla sua storia ed al suo quotidiano in rapporto ad essa, aiutando lo stesso a riorganizzare gli obiettivi ed il proprio modello emotivo. Da subito è emerso il forte impatto limitante nell’autorealizzazione personale ed il processo fortemente accusatorio della storia e dei vissuti relazionali e nel giro di 10 sedute il difetto fisico è diventato parte di una specificità personale che è diventata la forza del paziente.