Relatori: Anna Maria Dalba e Matteo Sadurny
Attraverso la presentazione di un caso clinico secondo il modello della psicoanalisi dell'adolescenza, abbiamo messo in evidenza come il corpo, nella sua sensorialità, occupi un posto centrale nella vita del soggetto, ancor più se adolescente. Esso necessita di essere vissuto, sentito, ascoltato, espresso nelle sue potenzialità e nel rispetto dei suoi limiti. È in questo spazio, tra potenzialità e limiti, che può avvenire l'incontro con l'Altro.
Il corpo soggettivo, così come il corpo sociale, hanno la funzione importantissima di organizzare la psiche e di dare "senso" e significato alle proprie esperienze emotive e relazionali. Il bisogno del corpo adolescente di essere visto e ascoltato si manifesta all’interno della stanza di terapia a diversi livelli (intrapsichici e intersoggettivi), diventando terreno fertile di ricerca teorica e clinica per affinare sempre più la nostra sensibilità nei riguardi dei tanti giovani che, disorientati, sembrano aver smarrito i loro corpi,
purtroppo sempre più numerosi. La terapia psicoanalitica dell'adolescente si offre come un prezioso strumento di soggettivazione della coppia analitica alla "ricerca del senso perduto" e per reinventare creativamente il "senso" ritrovato.