I mutamenti demografici ed epidemiologici degli ultimi decenni (invecchiamento popolazione, miglioramento condizioni igienico-sanitarie) hanno favorito la prevalenza e l’incidenza dei quadri di cronicità. Le malattie croniche presentano eziopatogenesi multipla, impossibilità della restitutio ad ortum e assistenza sanitaria continuativa a lungo termine.
Essa è associata al declino della qualità della vita con conseguente aumento di stress psicologico. La sua gestione richiede ai sanitari l’utilizzo di modelli integrati e continuativi di cura e al paziente e familiari un costante processo di adattamento e l’attivazione di reti supportive.
Il lavoro dello Psicologo operante in contesti di cronicità si declina lungo diverse direttrici di intervento che vanno dalla prevenzione e modifica degli stili di vita, al supporto emotivo, al counseling e alla psicoterapia verso l’individuo, la famiglia e gli operatori sanitari.
La presentazione qui proposta fa luce sulle principali attività svolte dai professionisti operanti in tale ambito, mettendone in risalto competenze specifiche e trasversali, contesto di intervento e committenza.