La gestione del paziente con EsA

Il contributo della psicologia nella gestione dei pazienti con Entero Spondiloartriti. L'esperienza del tavolo tecnico

In occasione del X° Congresso Nazionale della Società Italiana di GastroReumatologia, l'Ordine degli Psicologi del Lazio- Osservatorio di Psicologia in cronicità ha presentato "L'approccio integrato nella gestione del paziente con Spondilo Artrite Enteropatica: il contributo della psicologia”, documento conclusivo del tavolo di lavoro dedicato al supporto psicologico nella presa in carico di pazienti con IBD (Inflammatory Bowel Disease, malattie infiammatorie croniche dell’intestino) ed ESA (EnteroSpondiloArtrite).  

Composto da Ordine Psicologi Lazio- Osservatorio di Psicologia in cronicità, Ordine dei Medici di Roma, Società Italiana di GastroReumatologia e Associazione Pazienti ANPESA, il tavolo si colloca tra le iniziative lanciate dall’Ordine in questi anni per la diffusione delle competenze psicologiche in ambito sanitario secondo un approccio integrato, sinergico e multidisciplinare.
 
“Abbiamo scelto di presentare il nostro lavoro in occasione di questa importante occasione istituzionale per sottolineare la proficua collaborazione in corso con la Società Italiana di GastroReumatologia e per ribadire un indirizzo strategico in cui crediamo molto, quello dell’incontro e dell’integrazione dei saperi. Il lavoro di equipe è funzionale all’efficacia dell’intervento, è occasione di arricchimento reciproco, e riflette quella stessa fisionomia allargata, composita e multifattoriale che possiede oggi l’idea di benessere”, ha commentato Federico Conte, presidente dell’Ordine Psicologi Lazio.
 
L’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea che l’86% delle morti, e il 75% della spesa sanitaria europea e italiana, sono determinate da patologie croniche. Fra queste, nel mondo 1 persona su 20 è colpita da malattie immunomediate, di cui le Entero Spondiloartriti (EsA) rappresentano un’entità nosologica peculiare. A soffrirne, secondo le statistiche, sono soprattutto i pazienti con malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD).
Negli anni diversi studi hanno dimostrato l’efficacia del supporto psicologico sul miglioramento delle condizioni di vita del paziente con IBD ed ESA. Una terapia integrata ha portato a risultati incoraggianti, superiori rispetto alla sola psicoterapia o al solo intervento medico-farmacologico (Knowles S. et al., 2013. Meuret, A. E. et all. 2020.), favorendo al contempo il processo di patient engagement.

Da qui la scelta dell'Ordine degli Psicologi del Lazio e del suo Osservatorio Psicologia in Cronicità di istituire un tavolo multidisciplinare, con lo scopo di individuare le best practice utili alla coesione dell’equipe di cura, alla comunicazione ottimale tra professionisti, alla realizzazione di un piano terapeutico completo (bio-psico-sociale) e alla partecipazione attiva del paziente e dei caregivers.

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