Nella giornata di lunedì il presidente dell'Ordine degli psicologi del Lazio, Federico Conte, e il presidente dell’Ordine provinciale di Roma dei medici chirurghi e odontoiatri, Antonio Magi, hanno stipulato un protocollo d’intesa finalizzato a rafforzare la collaborazione tra le due categorie, sia nella pratica sanitaria che nell’ambito delle relazioni istituzionali. La firma è avvenuta alla presenza dell’assessore alla Sanità e all’integrazione Socio-Sanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato.
Tra le iniziative previste dall’accordo: la partecipazione congiunta a gruppi di lavoro, gruppi di progetto e commissioni istituiti presso i rispettivi enti; l’incentivazione delle occasioni di sinergia professionale sul territorio e di qualsiasi iniziativa utile a alimentare una cultura di lavoro d’équipe; l’avvio di un’attività di sensibilizzazione nei confronti di operatori sanitari e cittadini su tematiche rilevanti per entrambe le categorie; l’adozione di un’interlocuzione congiunta con i referenti istituzionali al fine di promuovere équipe integrate in specifici contesti lavorativi (ad es. dipendenze, disabilità, cronicità, cure palliative, ecc.); la produzione di linee guida condivise su materie di comune interesse e di best practices per l’integrazione sistematica di attività su base medico/psicologica.
Al fine di favorire la diffusione di un approccio “di rete” in ambito sanitario, il protocollo si propone inoltre di coinvolgere nelle future progettualità organi o rappresentanti di altre professionalità. Come spiegano Antonio Magi e Federico Conte, “con questo documento certifichiamo anche formalmente l’impegno dei due ordini a operare in modo sinergico per la promozione di una più evoluta idea di benessere, basata sull’integrazione delle competenze e dei modelli di intervento. L’esperienza di questi anni ci ha insegnato il valore del lavoro d’équipe e l’importanza dell’impiego di approcci complementari nell’attività di prevenzione e tutela della salute. Nel futuro investiremo tempo energie per la diffusione di questo modello, tanto nel rapporto con la cittadinanza che nell’interlocuzione con le istituzioni”