Educazione sessuo-affettiva

Sottoscritto un impegno condiviso per un’azione educativa fondata su evidenza scientifica e inclusione

Il Gruppo di Lavoro Psicologia della Sessualità e dell’Affettività dell’Ordine degli Psicologi del Lazio - coordinato dalla Consigliera Tesoriera Marta Giuliani - è da sempre sostenitore di un confronto aperto, partecipato e scientificamente fondato sul tema dell'educazione dei minori alla sessualità e all'affettività, e annuncia la sottoscrizione di una carta di Linee di Impegno Interistituzionali condivisa con rappresentanti delle istituzioni, del mondo scientifico, dei professionisti sanitari e di numerose realtà associative.

Il contenuto di questo documento rilancia e sviluppa in chiave progettuale i punti di convergenza emersi nel corso del convegno “Educazione sessuo-affettiva nelle scuole di primo grado. DDL Valditara: linee guida scientifiche e dibattito politico”, svoltosi il 10 novembre presso la Sala ISMA del Senato.

Convocata allo scopo di riportare il dibattito sull’educazione sessuo-affettiva nell'alveo della riflessione scientifica e di favorire un confronto costruttivo e aperto al contributo ideativo dell'intero arco parlamentare, la tavola rotonda è giunta a individuare alcune direttrici imprescindibili del dibattito in materia. 

  1. Occorre riconoscere in modo univoco il profilo scientifico dell’educazione sessuo-affettiva
    Nel corso dei lavori è emersa con chiarezza la necessità di attribuire all’educazione sessuo-affettiva un significato univoco, fondato su solide basi scientifiche e su protocolli nazionali e internazionali riconosciuti. A tale proposito, riprendendo la definizione fornita dall'Unesco nel 2018, l'educazione sessuo-affettiva è da intendersi come "un processo basato su un curriculum di insegnamento e apprendimento che integra gli aspetti cognitivi, emotivi, fisici e sociali della sessualità. Mira a fornire ai bambini e ai giovani conoscenze, abilità, atteggiamenti e valori che consentiranno loro di: realizzare la propria salute, benessere e dignità; sviluppare relazioni sociali e sessuali rispettose; considerare come le loro scelte influenzino il proprio benessere e quello degli altri; comprendere e garantire la protezione dei loro diritti per tutta la vita”.

  2. Inserire l’educazione sessuale e affettiva nei curricoli scolastici di ogni ordine e grado
    Un secondo punto di convergenza ha riguardato la necessità di restituire alla scuola il suo ruolo centrale come luogo privilegiato per l’educazione, la prevenzione e la promozione della salute. Occorre ricordare che tra i 5 e i 10 anni si consolidano ruolo e identità di genere e i minori  apprendono competenze fondamentali in termini di relazione, come l’empatia, la cooperazione e la reciprocità. In quest’ottica, è fondamentale  procedere allo sviluppo di programmi formativi specifici entro un quadro curricolare definito, costruito in sinergia con sanità, ordini professionali e società scientifiche. Solo in presenza di una cornice normativa chiara, infatti, la materia è al riparo da approcci frammentati o inadeguati, terreno fertile per polarizzazioni ideologiche e derive antiscientifiche.

  3. Costruire un’alleanza tra genitori, scuola, parti sociali, istituzioni e comunità scientifica L’educazione sessuo-affettiva richiede il coinvolgimento attivo di tutti i soggetti educativi. Le famiglie restano interlocutori essenziali, ma non possono essere lasciate sole. Serve una rete stabile e collaborativa che promuova diritti, parità, rispetto delle differenze e prevenzione della violenza attraverso un’azione educativa coordinata. Solo un’alleanza permanente tra genitori, scuola, parti sociali, istituzioni, ordini professionali, società scientifiche e associazioni può garantire un approccio laico, unitario e rispettoso dei diritti umani, capace di contrastare stereotipi, ideologie, discriminazioni e disinformazione.

L’impegno sottoscritto oggi rappresenta, nella consapevolezza di tutti, un punto di partenza. Nei prossimi mesi saranno promosse nuove occasioni di confronto, iniziative pubbliche e attività formative, valorizzando il ruolo delle professioni psicologiche nel sostenere lo sviluppo sano e consapevole di bambini, bambine e adolescenti.

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