Legittimare un abuso?

Il progetto UNI di normazione del “counselor “: osservazione critiche

Il documento “Legittimare un abuso? Il progetto UNI di normazione del “counselor”: osservazione critiche” vuole dimostrare come la definizione di counselor in discussione presso l’UNI altro non è se non un utilizzo di teorie e tecniche proprie della Psicologia clinica, della salute e di comunità che vorrebbero applicare soggetti non adeguatamente preparati e come tali pericolosi per le persone da loro assistite.
Purtroppo, sono sempre più diffusi — con danno potenziale gravissimo per gli utenti prima ancora che per gli psicologi — soggetti che, definendosi come appartenenti ad altre presunte categorie di operatori, si pongono sul mercato con un’offerta di aiuto psicologico mascherata da denominazioni allusive, quali ad esempio quelle di counselor, coach, mental trainer e simili.
 
Fra tutte queste, i counselor sono la categoria numericamente più consistente e organizzata: con una forzatura interpretativa della L. n. 4/2013, sono riusciti a far attivare all’UNI un percorso di normazione quale “professione non protetta” da Albo e Ordine. Questo percorso è stato momentaneamente interrotto, anche grazie all’intervento del Ministero della Salute che ha chiesto la sospensione del tavolo a seguito della sollecitazione dell’Ordine Lazio.

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