Il Decreto legge n. 124/2019 (cd. Decreto fiscale 2020), al fine di incentivare il ricorso all’utilizzo di pagamenti elettronici, ha introdotto la possibilità di ottenere un credito di imposta del 30% sulle commissioni e sui costi fissi relativi a transazioni effettuate mediante Pos a partire dal 1° luglio 2020.
Il beneficio è riconosciuto ai professionisti (singoli professionisti o studi associati) e alle imprese che nell’anno di imposta 2019 abbiano realizzato compensi o ricavi inferiori ad € 400.00,00, a prescindere dal regime di contabilità adottato e dalla tipologia di attività esercitata.
Il credito d’imposta potrà essere utilizzato unicamente in compensazione, a partire dal mese successivo a quello in cui sono state sostenute le spese e dovrà essere indicato nella dichiarazione dei redditi del periodo di maturazione e nelle dichiarazioni successive per gli importi eventualmente residui, non utilizzati.
Entro il 20 del mese successivo rispetto a quello delle spese i prestatori dei servizi di pagamento sono tenuti a inviare una comunicazione telematica all’Agenzia delle Entrate contenente il numero delle operazioni, gli importi delle commissioni e dei costi fissi, come previsto dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 29 aprile 2020.
Non sarà applicata, per il momento, alcuna sanzione nel caso in cui il professionista si rifiuti di accettare pagamenti tramite POS. La Legge di conversione del Decreto (Legge n. 157/2019) ha infatti soppresso l’articolo 23 del dispositivo originario, che prevedeva in caso di rifiuto dell’esercente l’applicazione di una sanzione di € 30,00 più il 4% dell’importo della transazione rifiutata.
E’ utile ricordare, tuttavia, come a partire da quest’anno (dichiarazione dei redditi 2021) i pagamenti tramite POS (insieme ad altri metodi di pagamento tracciabili, come il bonifico o l’assegno) saranno condizione necessaria affinché un paziente possa beneficiare della detrazione Irpef del 19% sulle spese sanitarie.