Il coaching psicologico per il personale

La competenza e la pratica professionale del coaching psicologico a vantaggio della performance nel contesto lavorativo: una systematic review

Quello che vi presentiamo è un breve abstract della prima indagine sulla letteratura scientifica esistente in merito ai tratti distintivi della Coaching Psychology.
 
Ringraziando i partner tecnico-scientifici Università Europea di Roma, SCP Italy e il GdL Psicologia Del Lavoro da cui è partito il progetto, segnaliamo che il paper integrale è disponibile sul vol. 12, n. 3, di dicembre 2019 di “Counseling. Giornale italiano di ricerca e applicazioni” (per richiederlo: http://rivistedigitali.erickson.it/counseling).
 

Il termine “Coaching” compare per la prima volta nel 1937 dai lavori di Gorby (“Everyone Gets a Share of the Profits”). Ma fu nel 1974 che Tim Gallwey, psicologo dello sport, trasferì le prime competenze da coach dall’ambito sportivo al contesto aziendale. 

L’uso del coaching all’interno di contesti aziendali, sia esso classificato come business, leadership o executive coaching, è cresciuto sostanzialmente fino a diventare una pratica consolidata in numerose organizzazioni. Infatti, i recenti cambiamenti avvenuti nel mondo del lavoro hanno investito le aziende, indebolendo la relazione tra dipendente e datore di lavoro e rendendo sempre più precario il legame puramente giuridico-contrattuale. Di fronte a tale precarietà lavorativa è essenziale che il dipendente mantenga e sviluppi le sue capacità di adattamento in relazione al cambiamento. L’attenzione si è focalizzata così sullo sviluppo personale delle competenze. 

Tutti questi elementi hanno contribuito alla diffusione del coaching in ambito organizzativo. Esso è dunque utilizzato per migliorare le prestazioni sia del singolo dipendente sia del team.

Questo lavoro presenta un’articolata review di ricerche scientifiche che hanno approfondito le competenze professionali del coach psicologo in relazione alla performance lavorativa. 

I risultati di questo lavoro di analisi, comparazione e approfondimento, vanno a sostegno dell’evidente efficacia del coaching a livello individuale e di team con particolare enfasi al contagio emotivo che conduce alla performance. Di particolare rilievo, in questo contesto, la caratteristica modalità maieutica che differenzia il coaching psicologico da altri metodi di supporto quali il mentoring, il tutoring e l’advicing.

A lungo termine sono stati notati dei progressi anche nella diminuzione di incidenza di burnout (Palamara et al., 2015). Il coaching, inoltre, può essere considerato un efficace intervento di leadership (Dimas et al., 2016; Taylor, 2010); proprio per questo motivo non dovrebbe essere riservato solo ai dirigenti ma a tutti i livelli organizzativi.