Cosa può fare chi viene a conoscenza di una presunta usurpazione del titolo di psicologo o di psicologa/psicoterapeuta di qualcuno?
Nel caso ci fosse il sospetto di usurpazione del titolo, per prima cosa bisogna verificare se la persona in questione sia regolarmente iscritta all’Albo Unico degli Psicologi tenuto dal Consiglio Nazionale, all’interno del quale confluiscono i dati di chi è autorizzato/a allo svolgimento della professione di psicologo/a sul territorio italiano. Per farlo basta svolgere una ricerca sul portale www.psy.it.
Se il controllo ha esito negativo è consigliabile ricercare il nominativo della persona interessata sul portale della Federazione Nazionale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri
Com’è noto, medici e psicologi e psicologhe condividono la branca professionale della psicoterapia, per cui è possibile che la persona in questione rientri tra medici psicoterapeuti.
Se l’ipotesi non è confermata e se si ravvisano elementi di criticità ovvero un ragionevole dubbio sull’uso indebito del titolo di psicologo/a o psicoterapeuta, eventualmente supportato da raccolta di documentazione: è doveroso (per colleghi e colleghe ai sensi dell’art. 8 del codice deontologico) e possibile per i non iscritti, segnalare il caso al Consiglio dell’Ordine rivolgendo la richiesta alla Commissione Tutela dell’Ordine degli Psicologi del Lazio che procederà, previa istruttoria e valutazione del Consiglio a inoltrare alle autorità competenti; è altresì possibile sporgere denuncia/querela alle autorità competenti (Forze dell’Ordine o Prefettura competente).