"Che tempo misura l´orologio? Il tempo della natura, il tempo dell’uomo, il tempo di Dio? No, l’orologio misura un tempo che non ci riguarda come uomini, ma solo come funzionari di apparati tecnici o burocratici, i cui valori sono la funzionalità e l’efficienza. Anche il tempo libero è diventato un tempo coatto con cui ci affaccendiamo per ricostruirci ed essere pronti il lunedì a riprendere al meglio il nostro tempo alienato. Il tempo interiore, che è il tempo dell’anima che pensa, che sente, che riflette, che soffre, che ama senza limiti di tempo, è stato tutto bruciato dal tempo esteriore delle cose da "fare", a cui l'orologio, incalzante e ossessivo, assegna il suo tempo “senza qualità”. Si sono perse le tracce del tempo in cui si realizza il senso della vita, il tempo “escatologico”, perché la tecnica, contratta tra il recente passato e l’immediato futuro, rende gli uomini incapaci di pensare il senso della loro storia. L'orologio misura questo tempo insensato, primo generatore dell’angoscia a cui si pone rimedio con i farmaci o con la corsa forsennata a ogni forma di distrazione."
Le figure del tempo
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Protagonisti
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Umberto Galimberti
Umberto Galimberti è nato a Monza il 2 maggio del 1942, ed è un filosofo, psicoanalista e docente universitario italiano.
Compiuti gli studi di filosofia e psicologia, è attualmente professore ordinario di filosofia della storia presso l’Università di Venezia. Professore associato fino al 1999, precedentemente (dal 1976 al 1983) è stato professore incaricato di antropologia culturale.
Dal 1985 è membro ordinario dell'International Association of Analytical Psychology. Allievo di Karl Jaspers, durante alcuni soggiorni in Germania, ne ha tradotto in italiano le opere.
Ha dedicato anche alcuni studi a Edmund Husserl e a Martin Heidegger. Dal 1995 collabora con il quotidiano «la Repubblica». Tra le sue opere si ricordano: Heidegger, Jaspers e il tramonto dell’Occidente (1975), Psichiatria e fenomenologia (1977), Il corpo(1983), Dizionario di psicologia (1992), Psiche e tecne. L’uomo nell’età della tecnica (1998), Gli equivoci dell’anima (1999), Orme del sacro (2000), L'ospite inquietante (2007), Il segreto della domanda. Intorno alle cose umane e divine (2008), La morte dell'agire e il primato del fare nell'età della tecnica (2009), I miti del nostro tempo (2009), Cristianesimo (2012), La disposizione dell'amicizia e la possessione dell'amore (2016), La parola ai giovani. Dialogo con la generazione del nichilismo attivo (2018), Heidegger e il nuovo inizio. Il pensiero al tramonto dell'Occidente (2020).
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