Relatori: Paolo Cruciani e Federica Pantaleo
Spesso ci ritroviamo a navigare in un clima di incertezza che ci porta ad affrontare emozioni difficilmente gestibili nell'immediatezza del tempo presente. L'impossibilità di tollerare la frustrazione del non sapere potrebbe diventare un ostacolo evolutivo alla costruzione della propria identità, cristallizzando l'individuo nella paura. Si presenta una situazione clinica in un contesto di accoglienza per richiedenti asilo che elicita una riflessione sulla dimensione dell'attesa e porta il terapeuta alla necessità di raggiungere quello stato mentale che consente di venire a contatto con la verità di emozioni sconosciute.
Nel caso presentato un giovane migrante si trova a mettere in discussione i propri ideali e i propri modelli di riferimento nel confronto con una realtà che lo fa sentire profondamente umiliato.