Relatori: Trofimena Gargano e Lara Bancheri
Nel caso presentato esponiamo come clinicamente attraverso il trattamento integrato è stato affrontato l’impatto con una grave sindrome anoressica maschile in un momento storico in cui la relazione terapeutica ha richiesto un adattamento che consentisse la tenuta.
La costruzione di uno spazio di pensiero integrato ha permesso di accogliere e contenere la concretezza mortifera dell’anoressia, siamo intervenuti con risposte concrete all’inarrestabilità dell’emergenza da un lato e dall’altro abbiamo potuto prendere il tempo necessario ad attribuire un significato che aprisse prospettive di pensabilità. Infatti, come sappiamo, per contenere i sintomi a volte è indispensabile ricorrere a prescrizioni, ma la plasticità della sindrome anoressica determina, in alcuni casi, una risposta compiacente a sollecitazioni prescrittive, pagando poi il prezzo della cronicizzazione dei sintomi. D’altra parte nella nostra esperienza clinica, abbiamo osservato come molti altri, che in queste situazioni spesso il paziente non riesce ad utilizzare la relazione individuale. Abbiamo sperimentato che la mediazione di una presa in carico della famiglia, può favorire la continuità del legame all’interno di un successivo percorso psicoanalitico individuale, funzionando come un’incubatrice che permette di tollerare il legame all’interno del processo psicoanalitico individuale. Nel caso clinico descritto, la terapia familiare ha funzionato, favorendo una differenziazione del paziente dalla famiglia, permettendo al paziente di intraprendere un percorso psicoanalitico individuale, che diversamente dai precedenti non è stato interrotto.