Il “fenomeno” della mindfulness negli ultimi anni sembra diventare pervasivo e ubiquitario. Ma come sempre accade, tanto più qualcosa è di moda tanto più rischia di essere equivocata, banalizzata e a volte addirittura capovolta rispetto al suo effettivo significato.
Gli utilizzi riduttivi o incompetenti della mindfulness non sono comunque in grado di oscurare né di compromettere il grande potenziale insito nelle pratiche di consapevolezza. Quando ben comprese, tali pratiche si rivelano strumenti ricchi e “generativi” nel panorama contemporaneo di ricerca sulla natura della mente e di lavoro sul disagio, con tutto ciò che ne consegue sia per l’esperienza e l’esplorazione personale sia per l’ampliamento delle applicazioni professionali.
Questo webinar in due puntate ha offerto un panorama conciso, chiaro, veritiero, franco e per quanto possibile sistematico, del “fenomeno mindfulness” allo scopo di orientare il partecipante a una comprensione più ampia e prospettica di quello che si sta muovendo in quest’area.
L’intenzione di fondo è stata quella di far sviluppare al partecipante una personale visione sulle pratiche di consapevolezza, sentendosi stimolato ad approfondire il fenomeno anche sulla base di intuizioni.
In questa prima puntata il focus è stato soprattutto indirizzato a sciogliere una serie di equivoci e distorsioni piuttosto diffusi nella “vulgata” in circolazione che rischiano di confondere e allontanare da una comprensione di quanto è realmente in gioco nelle pratiche di consapevolezza.
Ma dal momento che ha poco senso parlare e basta di uno “stato di coscienza”, il webinar ha proposto anche una parte esperienziale da portar avanti tra il primo e il secondo incontro.
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Relatori
Fabio Giommi, Eleonora Pellegrini, Domenico Scaringi