L’essenza della terapia è embodied nel terapeuta (Wampold, 2015)
La qualità della relazione terapeutica è il fattore che maggiormente contribuisce al buon esito della psicoterapia, a prescindere dai modelli teorici e dalle scuole di riferimento. Questo è oggi un dato di fatto basato sulla ricerca evidence-based, al punto che è stato adottato nelle raccomandazioni di APA - American Psychological Association, la più influente a livello internazionale.
Se prendiamo sul serio questo dato e le sue implicazioni, la domanda cruciale che ne segue è: come concretamente sviluppare nei terapeuti la capacità di generare relazioni terapeutiche di qualità? In quanto, ovviamente, non basta una conoscenza solo teorica e cognitiva bisogna anche saperla realizzare, saperla agire.
Questo webinar ci ha indicato una possibile risposta a questa cruciale domanda, cioè: è la qualità della consapevolezza di sé del terapeuta che prima di tutto determina la qualità della relazione terapeutica. Una consapevolezza di sé che è pre-condizione per sviluppare la consapevolezza rivolta a chi è in relazione con noi.
La domanda successiva quindi è stata: come coltivare la consapevolezza di sé del terapeuta? La nostra proposta è stata che la consapevolezza di sé possa essere coltivata nel modo più profondo, efficace e sofisticato attraverso la congiunzione e l’integrazione delle pratiche di consapevolezza (mindfulness) con strumenti stessi della psicoterapia (percorso personale di psicoterapia).
L’incontro ha avuto l'intento di:
a) Approfondire il tema dell’importanza e del ruolo della consapevolezza di sé del terapeuta intesa come meta-competenza fondante le competenze “tecniche”.
b) Esplorare come le pratiche di mindfulness possano sviluppare la nostra “qualità di presenza” (therapeutic presence) nella relazione.
c) Rendere partecipi di un'esperienza decennale di training di terapeuti fondato (anche) sulla mindfulness in Italia e in UK.
d) Condividere dati recenti di ricerca neuroscientifica sulla relazione terapeutica, in particolare con le metodologie dual-brain, che ha visto impegnati i due relatori.
e) Riflettere insieme ai partecipanti di come questo tema potrebbe diventare il luogo di incontro e dialogo di scuole di pensiero psicoterapeutico diverse, portando come esempio il cognitivismo costruttivista e la psicodinamica relazionale soprattutto anglosassone.