Dal 14 al 16 giugno 2019 si è svolta la prima edizione del Torneo Mental Point, un’iniziativa innovativa nell’ambito del tennis e della psicologia dello sport, organizzata dal Gruppo di Lavoro in Psicologia dello Sport dell’Ordine degli Psicologi del Lazio in collaborazione con il Comitato Regionale della Federazione Italiana Tennis e con il Circolo Canottieri Roma, che ha ospitato la manifestazione.
Si è trattato di un vero e proprio torneo federale Under14 (con partecipazione aperta anche agli Under12) in formula “rodeo”, al quale sono state affiancate diverse attività di psicologia dello sport.
Il progetto, curato da Sergio Costa con il supporto di Luana Morgilli, nasce dall’idea di promuovere il ruolo della psicologia dello sport e del preparatore mentale tra le persone direttamente coinvolte: atleti, genitori e maestri.
Chi è il preparatore mentale FIT?
Dal 2016 la Federazione Italiana Tennis (FIT) ha organizzato corsi di qualifica per preparatori mentali nel tennis, aperti esclusivamente a persone laureate in psicologia, abilitate e regolarmente iscritte all’albo professionale degli psicologi. Tale figura è diventata obbligatoria come parte integrante dell’organigramma per le scuole tennis di livello Standard (preparatore mentale di 1° grado) e Top/Super (preparatore mentale di 2° grado).
Si tratta, tuttavia, di un ruolo ancora in fase di introduzione nel contesto tennistico, e il TMP è stato una preziosa occasione per far sperimentare direttamente ai ragazzi, e per far conoscere alle famiglie, l’utilità e le possibili modalità applicative della preparazione mentale.
Come si sono svolte le attività?
Ad aprire il torneo sono stati presenti, nella giornata di venerdì, Nicola Piccinini, presidente dell’Ordine degli Psicologi del Lazio, e Massimo Veneziano, presidente del Circolo Canottieri Roma; Giorgio Di Palermo, Presidente del Comitato Regionale della FIT, ha portato i suoi saluti in quella di sabato.
Successivamente, i circa 60 giovani partecipanti sono stati suddivisi in quattro gruppi, ciascuno dedicato a una delle quattro diverse abilità mentali individuate dalla FIT come le principali per sostenere la forza mentale di un atleta: Motivazione, Emozioni, Concentrazione, Autoconvinzione.
La motivazione può essere intesa come “l’espressione dei motivi che inducono un individuo a compiere o tendere verso una determinata azione”. I ragazzi che hanno partecipato a questo gruppo sono stati accompagnati dai preparatori mentali Daniele Stizza e Francesco Gajo in un circle time di discussione rispetto ad alcune situazioni tennistiche, focalizzando l’attenzione sugli aspetti che conducono a demotivazione o, che invece, attivano l’impegno. I ragazzi sono stati poi portati alla scelta e alla definizione di un obiettivo, che se ben strutturato, ovvero SMART, permette di aumentare la motivazione verso il raggiungimento dell’obiettivo stesso.
Le emozioni possono invece essere descritte come “Stati psico-affettivi momentanei che consistono nella reazione opposta dall’organismo a percezioni o rappresentazioni che ne turbano l’equilibrio”. Gli atleti che hanno partecipato a questo gruppo sono stati aiutati dalle preparatrici mentali Sara Biondi, Susanna Cordone e Sara Raffaele ad individuare le emozioni di base e a distinguerle, per poi apprendere e sperimentare alcune modalità per imparare a gestire questi stati. Ad esempio, attraverso un utilizzo consapevole della respirazione e di tecniche di visualizzazione multisensoriali, da utilizzare a seguito di un errore.
La concentrazione può essere definita come “l’affluenza o convergenza del pensiero di notevole entità in un determinato punto”. Sul campo da calcetto i ragazzi di questo gruppo sono stati condotti dai professionisti in giochi e riflessioni per allenare la concentrazione; si sono cimentati a indirizzare in maniera diversa le palline in arrivo, a seconda del loro colore, a fare calcoli matematici fra un colpo e l’altro, ecc. Anche in questo caso sono stati previsti momenti di psicoeducazione e debriefing per ragionare con i giovani atleti sulle abilità mentali, tali attività sono state curate dalle preparatrici mentali Manuela Caruselli, Beatrice Scura e Patrizia Ziti.
Infine, l’autoconvinzione può essere definita come “la fiducia che i giocatori hanno nell’essere capaci di fare alcune cose specifiche”; il lavoro su questo punto ha visto gli atleti e le preparatrici mentali Margherita Iannucci e Annelisa Petrelli impegnati in attività sul body language, riflettendo per esempio sulle differenze che si possono percepire quando si pone il proprio corpo in un atteggiamento posturale da “vincente” o da “perdente”. Successivamente i partecipanti al gruppo hanno individuato una “frase magica”, ovvero delle parole efficaci e capaci di innescare un atteggiamento positivo, insieme ad altri piccoli esercizi su questa tematica.
Contemporaneamente, i numerosi genitori e maestri presenti hanno assistito alla presentazione del progetto da parte di Sergio Costa e a una riunione, condotta da Laura Di Matteo e Giovanni Fiderio, che ha permesso di mettere a fuoco il ruolo e i compiti del preparatore mentale e gli obiettivi della psicologia dello sport, mettendo in scena anche le proprie aspettative e i propri pregiudizi attraverso un brainstorming su parole stimolo e un role playing tra le diverse figure in gioco.
La riunione dei genitori si è conclusa con l’intervento della dott.ssa Flaminia Papini, nutrizionista ed educatrice alimentare FIT, ulteriore nuova figura prevista negli organigrammi delle scuole tennis.
A sostegno dell’organizzazione e delle attività sono stati fondamentali anche il supporto degli psicologi dello sport Francesca Giambalvo, Roberta Cappelluti e del preparatore mentale Pietro Romanelli.
A seguito delle attività, svoltesi nelle mattine del venerdì e del sabato, protagoniste sono state le partite di ragazzi e ragazze di terza e quarta categoria, durante le quali i preparatori mentali sono stati a disposizione dei giocatori e delle famiglie per rispondere a dubbi, domande e per fare delle osservazioni in campo.
Il torneo si è concluso nel primo pomeriggio della domenica, con la vittoria tra le ragazze di Christel Tiganas, che in finale ha superato Elisa Candidi. Tra i ragazzi, successi per Mattia Vergoni in finale su Riccardo Ignoto (quarta categoria) e per Michail Sellas su Samuele Molino (tabellone finale terza categoria).
Sono inoltre stati consegnati due premi speciali Mental Point ai circoli tennistici che più di tutti hanno creduto nel progetto. Il primo è stato consegnato al Circolo Canottieri Lazio, che per primo ha proceduto alle pre-iscrizioni dei propri atleti, mentre l’altro è andato allo Sporting Club Excel, che a parimerito con la A.S.D. Grande Slam ha presentato al torneo il maggior numero di tennisti per singola società.
Sebbene questa prima edizione del Torneo Mental Point abbia fatto registrare diversi margini di miglioramento, il riscontro e il feedback ottenuto dalle figure coinvolte è stato decisamente positivo. Pertanto il gruppo di lavoro in Psicologia dello Sport dell’Ordine degli Psicologi del Lazio, coordinato da Emiliano Bernardi e composto da Sergio Costa, Daniela Sepio e Luana Morgilli, confida in iniziative analoghe da intraprendere nel futuro, augurandosi che questa sia la prima di una serie di eventi concreti nell’ambito sportivo con riferimento alla psicologia dello sport, oltre che l’inizio di una proficua collaborazione tra Ordine Psicologi Lazio e Federazione Italiana Tennis.