La Psicologia dello Sport. Dalla teoria alla pratica

Raccolta di esperienze applicate al mondo dello sport

Il recente passato ha rappresentato un vero e proprio stravolgimento per gli atleti e le atlete di tutti i livelli. Basti pensare alle incertezze che hanno circondato, e che ancora condizionano, eventi di rilevanza internazionale quali gli Europei di Calcio 2020 e i Giochi della XXXII Olimpiade di Tokyo 2020. Inoltre, occasioni sportive di alto livello, sono spesso occasione per discutere e mettere in luce gli aspetti e le funzioni psicologiche in questo settore. La necessità di avviare una riflessione sullo stato dell’arte della psicologia applicata allo sport è scaturita dalla rilevanza mediatica che nell’ultimo periodo ha caratterizzato questo argomento. È ormai frequente, in occasione di manifestazioni sportive nazionali e internazionali, sentir nominare le parole psicologo dello sport, oppure coach e motivatore. Ciò sta favorendo la presa di coscienza da parte dell’opinione pubblica di una figura professionale percepita ancora come una novità e relativamente giovane rispetto al campo di applicazione e ad altri settori in cui storicamente la psicologia si posiziona come il contesto scolastico, clinico o del lavoro.

Mentre in altri Paesi come il Nord America e l’Australia quasi tutte le Società e Federazioni sportive si avvalgono di uno psicologo sportivo, culturalmente riconosciuto come valida risorsa integrativa, nel nostro Paese, che ha il vanto di aver organizzato ed ospitato il primo Congresso Mondiale di Psicologia dello Sport (Roma, 1965), questo stesso servizio è ancora poco conosciuto, riconosciuto e, quindi, richiesto.

Tuttavia, alcune federazioni italiane hanno mosso negli ultimi anni importanti passi in avanti nella valorizzazione e nell’integrazione della figura dello psicologo dello sport all’interno degli organigrammi delle società sportive; facciamo riferimento in particolare ai progetti della Federazione Italiana Tennis e della Federazione Italiana Giuoco Calcio descritti anche in questo volume, ma pensiamo che ulteriori azioni sono ancora da compiere per far conoscere la versatilità e il valore aggiunto che il lavoro sugli aspetti mentali possono apportare al mondo dello sport e dell’esercizio fisico. Tale valore aggiunto, come scoprirete leggendo queste pagine, non riguarda esclusivamente l’ ambito dell’alta prestazione, ma anche  contesti differenti come i settori giovanili, il settore del fitness/wellness, progetti collegati all’integrazione sociale e delle disabilità e molto altro.

Questo volume nasce quindi con l’intento di dare giusto risalto alla psicologia applicata allo sport e al movimento, ma soprattutto per sensibilizzare verso questo settore tutti coloro che ruotano attorno al mondo dell’attività fisica e sportiva: società sportive, federazioni, enti di promozione sportiva, istituzioni, atleti e atlete, allenatori e allenatrici, genitori, arbitri e giudici, dirigenza. 

Alla luce di queste premesse, il Gruppo di Lavoro in Psicologia dello Sport e dell’Esercizio Fisico dell’Ordine degli Psicologi del Lazio ha, deciso di raccogliere e valorizzare esperienze di successo nel campo della psicologia dello sport e dell’esercizio fisico realizzate da iscritti e iscritte all’Ordine degli psicologi del Lazio che da tempo lavorano in ambito sportivo, al fine di realizzare una corretta informazione e promozione del lavoro pratico.

Il volume è strutturato in due parti principali: una prima parte introduttiva al mondo della psicologia dello sport e dell’esercizio, e una seconda che costituisce il cuore del volume, ovvero la raccolta di esperienze pratiche.

Nello specifico, la prima parte vede i contributi del prof. Maurizio Bertollo che descrive, dalla nascita all’evoluzione attuale, il mondo della psicologia dello sport, dell’esercizio fisico e della prestazione, del dott. Antonio Daino e della dott.ssa Sara Landi che illustrano i progetti nazionali portati avanti in due federazioni, rispettivamente FIT e FIGC, mostratesi avanguardiste in relazione al ruolo attribuito agli aspetti psicologici, siano essi mentali e relazionali, nei rispettivi settori giovanili.

La seconda parte, invece, rappresenta la parte saliente e innovativa dell’eBook ed è costituita dalla raccolta di 33 progetti realmente realizzati dai rispettivi autori in diversi contesti del mondo sportivo. Le esperienze raccontate sono state suddivise in 5 sottosezioni: 

  1. gli sport individuali (approfondendo il nuoto, il tennis, il salto ad ostacoli, il pattinaggio artistico, la scherma, la danza e gli eSport); 
  2. gli sport di squadra (con calcio, pallavolo e rugby);
  3. il mondo del fitness e del wellness; 
  4. l’inclusione sociale attraverso lo sport;
  5. i progetti che descrivono particolari strumenti o protocolli di intervento, ma sempre in relazione a casi concreti e reali.

Crediamo che quest’opera corale possa accompagnare il lettore in un interessante viaggio dentro la psicologia dello sport e del movimento, attraverso la poliedricità e la capacità di aderire al contesto e rispondere alle richieste dell’ambiente che contraddistingue il lavoro degli psicologi in ambito sportivo.

Ci auguriamo che questo lavoro contribuisca ad abbattere gli stereotipi che ancora esistono in questo settore, fornendo una corretta informazione sui diversi ambiti e funzioni della psicologia dello sport, col fine di raggiungere insieme obiettivi sempre più ambiziosi.

Venerdì 28 ottobre, presso il Circolo Canottieri Roma si è svolta la presentazione dell'ebook con la partecipazione degli autori e di rappresentati delle Istituzioni.

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