Le memorie emozionali e corporee traumatiche

Nell'infanzia e nell'ottica intergenerazionale

Il corpo reca le tracce delle nostre traumatizzazioni precedenti, specie quelle che possiamo chiamare “di mano umana”, in quanto creano dissociazione nella psiche, la struttura di base della patologia grave (borderline e psicotica) (Mucci, 2013, 2018, 2022), mentre le catastrofi naturali non creano dissociazione. Se un bambino, dopo uno tsunami, mostra segni di dissociazione, non dipende dalla catastrofe naturale ma dal suo attaccamento insicuro o disorganizzato con il proprio (o i propri) caregiver. L’attaccamento sicuro è infatti la migliore protezione neurobiologica e regola il sistema dello stress (HPA) in modo più funzionale all’adattamento. Il problema è che se un genitore (o un caregiver, non biologico) non ha attaccamento sicuro, fatica a regolare gli stati emotivi del bambino, ad essere presente, attento, empatico, a non spaventarsi e a contribuire a ridurre lo stato di arousal.

Si può addirittura prevedere che il bambino avrà un attaccamento sicuro o insicuro prima della nascita, con una accuratezza dell’82%, non per motivi biologici e genetici ma epigenetici, cioè intergenerazionali. La prima fonte di traumatizzazione, infatti, è derivata dal legame di attaccamento, insicuro o disorganizzato, se il genitore o il caregiver fatica a compiere le complesse e sensibili funzioni dell’accudimento, soprattutto nei primi due anni di vita. Quelle memorie di attaccamento rimangono nella psiche e nel corpo come memorie somatiche, di base implicita (per le neuroscienze, basate sull’amigdala nel sistema limbico, che predispone a memorie implicite, non dichiarative) e influenzano i nostri modelli operativi interni (o impliciti), che a loro volta influenzeranno dinamiche relazionali e di autostima nella personalità futura.

Obiettivi didattici

  1. Distinguere le conseguenze del trauma da mano umana da quello catastrofico naturale, sottolineando anche perché il PTSD non sia sufficiente a discriminare le conseguenze traumatiche nella psiche;

  2. Conoscere i livelli traumatici nel trauma da mano umana con riferimento al Complex PTSD;

  3. Conoscere le conseguenze traumatiche per la personalità anche a livello intergenerazionale (prima, seconda e terza generazione).

Protagonisti

  • Clara Mucci

    Clara Mucci è Professore Ordinario di Psicologia Dinamica presso l'Università di Bergamo e psicoanalista. Dopo la Laurea in Lingue ha conseguito un Dottorato (PhD) in Letteratura inglese e Psicoanalisi presso la Emory University, Atlanta, Usa; un Dottorato in Anglistica (Università di Genova); la laurea quinquennale in Psicologia Clinica (Università di Chieti) e la specializzazione in psicoterapia psicoanalitica presso la SIPP (Società Italiana Psicoterapia Psicoanalitica) nella sede di Milano. E' membro associato SIPP e Didatta Supervisore per la Società Italiana Psicoanalisi e Psicoterapia Sandor Ferenczi, parte dell'International Network Sandor Ferenczi. Si è specializzata con un tirocinio di un semestre presso l'Istituto per i disturbi di personalità diretto da Otto Kernberg a New York. Ha insegnato presso l’Università di Londra (Polytechnic of Central London, ora Westminster College), la Emory University di Atlanta, lo Hunter College di New York ed e' stata Visiting Scholar della Columbia University, New York.

Informazioni

  • L'evento verrà videoregistrato e sarà disponibile sul sito dell'Ordine.
  • E' previsto un attestato di partecipazione a coloro che avranno seguito l'evento per almeno il 70% della sua durata.
  • Destinatari dell'evento: iscritti.